Quando senti parlare di emozioni, è importante che tu sappia che si sta parlando di cocktail di ormoni che vengono prodotti dal tuo cervello e vengono immessi in circolo all’interno del tuo corpo. Ogni volta che uno stimolo esterno arriva ai tuoi organi di senso (pelle, lingua, naso, occhi, orecchie), o ogni volta che la tua mente si sofferma su un determinato pensiero, il tuo cervello si traveste da barman ed inizia a miscelare il cocktail associato a quell’esperienza. Quando il cocktail è pronto, viene servito dai camerieri (i neurotrasmettitori) a tutti gli ospiti (le varie parti del corpo) e tu inizierai a muoverti e comunicare condizionato da quell’emozione. Infatti, si può affermare che tutte le emozioni sono impulsi ad agire (o a non agire). Questo significa che ognuno di noi risponde a suo modo a questi stimoli dal punto di vista emotivo, mentale e fisico. La cosa può influire dunque drasticamente sulle prestazioni tutte le volte che sei in campo.
Le emozioni sono la risposta immediata che natura ci ha fornito per affrontare il più velocemente possibile determinati eventi, sia positivi che negativi. Questo meccanismo aiuta alla sopravvivenza ed anche a migliorare le funzioni relazionali: pensa a quanto sarebbe triste il mondo se nessuna persona provasse o dimostrasse emozioni.
Non sottovalutare la potenza di queste reazioni, pensando che la scelta migliore sia ignorarle o reprimerle.Devi pensare alle emozioni come ad un potente impulso immediato capace di cambiare gli esiti di una partita o della tua carriera.
Quante volte ti è capitato di notare un grande talento a livello tecnico, che poi non riesce a rendere bene in partita o quando è sotto pressione? O il contrario, un giocatore tecnicamente e fisicamente meno abile, ma più capace di gestire i propri impulsi emotivi e performare meglio? Sono situazioni molto comuni, no?L’aspetto mentale nel calcio sta assumendo un’importanza estremamente rilevante, tanto quanto quello fisico, quello atletico, quello tecnico e quello tattico.
Gestire le emozioni in campo ti aiuta concretamente a migliorare le prestazioni, perché quando questi impulsi si presenteranno saprai come affrontarli e indirizzarli. Così è nata la figura essenziale del mental coach nel calcio, ruolo che fino a qualche anno fa era rivestito in parte dai migliori allenatori, ma che ora è ufficialmente demandato a professionisti specializzati come noi di iNNERSKILLS. Il mental coach sa che le emozioni che tutti proviamo non vanno represse o negate ma comprese e canalizzate verso i tuoi obiettivi. Le emozioni molto potenti, se non le sai gestire diventano limitanti, oppure se sei tu il padrone, diventano potenzianti.
Quelle limitanti sono quegli impulsi che possono portare ad un effetto negativo, come un calo di motivazione o concentrazione, oppure possono farti perdere la lucidità e “uscire” dalla partita. Le potenzianti invece, sono quelle che ti permettono di migliorare le prestazioni in campo portando ad una performance eccellente, produttiva, ma soprattutto più piacevole da vivere e da giocare.
Il ruolo del mental coach nel calcio si sta rivelando sempre più essenziale e richiesto dalle squadre professioniste, poiché il calciatore non è visto più come una macchina da allenare solo dal punto di vista fisico o tecnico, ma anche psicologico. Se ti ritieni ancora scettico in merito, ricorda che a muovere le tue gambe, a motivarti quando i muscoli sono affaticati e ad aiutarti ad avere una spinta in più è sempre e solo la tua testa.
Un mental coach nel calcio può aiutarti in maniera efficace ad individuare e gestire svariate emozioni e migliorare le prestazioni in campo. Questi impulsi giocano un ruolo chiave tanto quanto la tua capacità tecnica e fisica, e pure oltre. Prova a pensare a quante volte hai lasciato che la paura e la vergogna influissero – dopo diversi errori – sulle tue decisioni, evitando di farti avanti o intimidendoti al punto da perdere concentrazione e pazienza. Volendo pensare ad un esempio in positivo invece, ricordi la gioia di una serie di gol o assist brillanti? Una serie di parate fenomenali che facevano sentire la difesa e la rete inviolabili? Oppure la carica immensa data da un’impennata di cori positivi fra la tifoseria. Ignorare questi aspetti e fingere di non dover provare alcuna emozione in campo è un errore madornale, che può declassarti facilmente da professionista a dilettante o viceversa non ti fa fare il salto di categoria e vanificare tutto il lavoro fatto negli anni.
Come abbiamo visto prima, l’aspetto mentale nel calcio passa per la gestione, non la repressione o negazione, delle emozioni. Imparando a riconoscerle e gestirle vedrai subito un cambiamento netto nelle tue performance, che risulteranno più consapevoli, mature e positive. Avrai una maggiore lucidità mentale e la capacità di comprendere meglio anche le emozioni dei tuoi compagni o degli avversari, per una lettura di gioco istintiva essenziale. Il calcio infatti non è solo forza e tecnica, ma spesso un insieme di duelli fisici e mentali fra singoli giocatori e l’intero team.
Per imparare a gestire le emozioni in campo prova il nostro metodo: CLICCA QUI. Ti insegneremo a capire bene gli effetti degli impulsi funzionali e disfunzionali, come prevenire i secondi e ricercare i primi. Non sottovalutare la forza della tua mente e dell’intelligenza emotiva, spesso trascurata. Gestendo l’aspetto emotivo in maniera efficace avrai pieno potere su mente e corpo, diventando un atleta completo a trecentosessanta gradi.
“Il Mental Coach aiuta l’atleta a raggiungere obiettivi importanti stabiliti utilizzando a pieno le sue capacità, attraverso l’utilizzo delle abilità mentali di cui dispone“
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